L’infanzia di Sylvia, nata Rey nel 1951, fu decisamente poco serena: abbandonata dal padre ancora neonata, a tre anni perse la madre, suicida. Ancora minorenne fu allontanata dalla nonna per i suoi modi femminili e, rimasta sola, si trovò costretta a prostituirsi per le strade di New York.
Per carisma e combattività, la figura di Sylvia emerse nei giorni tumultuosi dei moti di Stonewall del 1969: sembra essere stata la prima a lanciare una bottiglia contro i poliziotti, dopo la loro ennesima irruzione.
Quell’episodio fu solo l’inizio dell’impegno di Sylvia nelle lotte per i diritti delle persone Trans*: nel febbraio 1970 si unì alla Gay Activists Alliance, e nello stesso anno fondò, insieme a Marsha P. Johnson, lo STAR (Street Transvestite Action Revolutionaries).
Negli anni successivi si trasferì a Tarrytown, dove organizzò spettacoli drag nei locali della zona.
Nel 2000 partecipò al World Pride di Roma.
A tre anni dalla morte, avvenuta nel 2002, la Città di New York le dedicò una strada, durante il Transgender Day of Remembrance del 2005.