Comunità (IN) Mostra
Un episodio fondante della storia LGBTI+ italiana si è svolto in Liguria, a Sanremo. Scopriamo così che omosessualità, attivismo e storia non sono più qualcosa di lontano, nascosto o all’estero nelle grandi città, piuttosto qualcosa di vissuto e vivo nel nostro territorio, in un posto tra l’altro molto noto nella cultura popolare italiana e per questo “vicino” a tutti noi.
Le persone che il 5 aprile 1972 si sono recate a Sanremo davano vita ad una presa di posizione chiara e realizzavano la prima uscita pubblica e visibile delle persone LGBTI+, che per la prima volta affermavano con forza che gli e le omosessuali avrebbero da quel momento parlato per loro stessi e loro stesse.
Questa vicinanza geografica e ideale ci fa sentire non più estranei o lontani da questa storia, ma pienamente parte di un movimento e di una comunità.
Le attiviste e gli attivisti di ieri e di oggi hanno ancora tantissimo da raccontare in termini di perseveranza, preparazione e organizzazione.
Abbiamo la possibilità, confrontando la storia con il presente, di capire i cambiamenti della nostra società e di vedere ancora con chiarezza i vuoti da colmare.
Vogliamo quindi realizzare un incontro con la storia del movimento LGBTI+ e con le storie delle persone LGBTI+, passo fondamentale per costruire la consapevolezza individuale di ogni attivista, per spronarci a prendere parte alle rivendicazioni della nostra comunità ed anche a quelle della società tutta.
La storia LGBTI+, ancora troppo taciuta, servirà a capire ancora più profondamente il disagio, i pericoli e le avversità che hanno vissuto e vivono le persone LGBTI+ in Italia, in Europa e nel mondo.
Il confronto tra presente e passato farà anche emergere quanto queste battaglie debbano essere vinte più velocemente, perché si parla di vite, di persone e affettività: è troppo il tempo atteso da molte persone per vedere riconosciuti i propri diritti.
L’esperienza della mostra e degli eventi che Arcigay sta preparando per Sanremo 2022 è l’occasione per ripercorrere una strada e sentire un’appartenenza forte a un movimento che ci coinvolge, ma che è anche molto più grande di noi, è iniziato prima di noi, fatto di posti e luoghi vicini e lontani (pensiamo a Stonewall, Sanremo e Giarre per citarne alcuni), ma anche di tante persone che si sono spese e hanno vissuto in momenti e tempi differenti.
Nonostante le distanze temporali, viviamo le stesse lotte, le stesse rivendicazioni e le stesse attenzioni verso i corpi, l’autodeterminazione, la visibilità pubblica, il non giudizio, la ricerca di un riconoscimento familiare.
Lo spazio che andiamo a creare vuole offrire un’opportunità di riconoscimento di sé in quelle storie, costruendo un sentimento di appartenenza a qualcosa di più grande, per generare un’energia nuova e quindi proiettarci insieme verso il futuro e le sue sfide.