Romina nacque Romano Cecconi il 4 luglio del 1941, in un paese vicino Lucca. Crebbe in un collegio gestito da suore, e presto iniziò a uscire la sera vestendosi da donna per le vie del paese di San Donnino. “E io un donnino mi sentivo, quando ancora non andavo a scuola. Non un maschio gay, proprio una donna. Gli altri bambini aspettavano il Natale, io il carnevale, quando potevo mettermi gonna e rossetto”, queste le parole di Romina, detta la Romanina.
Dopo qualche anno Romina decise che era arrivato il momento di lasciare la casa della madre: accompagnata da un’amica andò a Firenze, senza soldi e con l’ambizione di diventare un’artista. Trovò lavoro in un circo itinerante, dove inizialmente ballò travestendosi da Brigitte Bardot, ma il suo numero venne presto cancellato perché scandaloso. Un parroco di paese tuonò dall’altare: “In quel circo c’è un diavolo tentatore!” e Romina dovette tornare a Firenze.
“Uscivamo, io e la mia amica Silvia, con parrucche, tacchi, pantaloni stretti, niente di vistoso, però gli uomini ci guardavano. Qualcuno ci accompagnava a casa, poi ci allungava un bigliettone. Per la buoncostume era prostituzione. Fioccavano le multe”.